Escursione alla foresta spinosa di Berenty nei pressi di Fort Dauphin
27 Giugno 2013
L'area protetta di Berenty ospita una foresta spinosa composta prevalentemente da piante appartenenti alla famiglia delle Didieraceae (Alluaudia) ed offre casa a diverse specie di lemuri, uccelli e rettili. Purtroppo la regione è fortemente minacciata dalla deforestazione, ed immense piantagioni di Aloe prendono il posto degli alberi di Alluaudia ed Euforbia, sottraendo quindi spazio e risorse agli animali endemici.
Il viaggio in Madagascar prosegue da Lavanono a Berenty, con la pista che spesso costeggia vaste piantagioni di
Agave.
Fichi d'india come spartitraffico ed
Agave in fiore come guardrail. Si direbbe il paradiso per gli amanti delle piante grasse.
Alla ricerca dell'acqua, volte scavando dei pozzi, nel letto di un fiume in secca.
Continuando il viaggio verso est lungo la costa meridionale del Madagascar, iniziano ad aumentare di numero le
Alluaudia dumosa, unica
Alluaudia che non possiede foglie, ma la chioma è costituita solo da una fitta rete di rami succulenti.
Foto di un gatto selvatico.
La foresta spinosa è stata purtroppo in gran parte distrutta per far posto alle piantagioni di
Agave, così alberi appartenenti alla famiglia delle
Didieracee ed
Euphorbiacee, assieme ad uccelli, rettili e mammiferi, sono diventati fortemente vulnerabili ed in serio pericolo, visto che ora sopravvivono solo in piccole aree protette.
Il Berenty lodge è una struttura piuttosto turistica e dotata di tutti i comfort. Sorge nella piccola area protetta di Berenty e permette di osservare da vicino con brevi passeggiate, la flora e la fauna tipica di questa regione nel sud del Madagascar.
I lemuri dalla coda ad anelli fanno regolarmente visita al ristorante del lodge e talvolta riescono anche a rubare qualche fetta di pane dal tavolo dove i turisti stanno mangiando.
Al Berenty Lodge, nel cuore della foresta spinosa del Madagascar, c'è anche un piccolo orto botanico dove sono coltivate gran parte delle piante endemiche della regione.
C'è anche un piccolo allevamento di tartaruga radiata (nella foto un esemplare alle prese con un cladodo - volgarmente conosciuto come "pala" o "foglia" - di fico d'india), oltre ad un piccolo, ma interessante, museo sulla storia, sulla cultura e sull'ecosistema di Berenty.
In cima ad un albero nella foresta fa la sua comparsa un lemure bianco (
Sifaka).
Foto lemure sportivo. Non mancano molti lemuri notturni (lepilemure sportivo o lemure donnola), che durante il giorno si rifugiano in alto negli anfratti dei tronchi.
A causa del suolo particolarmente umido durante tutta la stagione delle piogge, le termiti preferiscono costruire i loro nidi sui rami degli alberi piuttosto che a terra.
La foresta di Berenty ospita diversi uccelli, alcuni diurni ed altri notturni (nella foto a destra, un uccello notturno riposa in una piccola buca al suolo).
Foto foresta spinosa. Il sentiero si snoda fra gli alti alberi di
Alluaudia della foresta di Berenty, nel Madagascar meridionale.
Tra le fronde di alcuni alberi, scorgo diversi uccelli notturni che riposano sereni.
Un albero ospita grossi pipistrelli (volpi volanti).
Foto
Didieracee. Noto alcune
Alluaudia humbertii, una specie che nei giorni precedenti ho visto poco. La
Alluaudia humbertii è caratterizzata da una fitta rete di esili rami spinosi, dotati di foglie, che formano cespugli dalla chioma molto disordinata. Come già precedentemente spiegato, le
Alluaudia appartengono alla famiglia delle
Didieraceae, piante endemiche del Madagascar, considerate come l'anello di congiunzione tra le piante xerofite "normali" (xerofita = vita all'asciutto) e le piante succulente ("piante grasse") vere e proprie, in quanto sono dotate di spine ed utilizzano il metabolismo CAM (invito i non botanici a cercare il significato di metabolismo CAM su google, in quanto qua la cosa si fa complessa... ci vorrebbero pagine per spiegarlo), ma nella maggior parte dei casi non posseggono tessuti particolarmente spugnosi (a parte le foglie, ma solo leggermente), anzi, il legno è purtroppo di discreta qualità.
Noto inoltre altre
Alluaudia dumosa, forse l'unica specie realmente vicina alle cugine "piante grasse", che manca di foglie ed i giovani fusti sono piuttosto carnosi. La pianta può essere facilmente confusa con alcune
Euphorbia.
Rami di
Alluaudia ascendens formano una fitta rete.
Foto Berenty. Nella foresta spinosa non mancano grossi baobab.
E grossi fusti di "albero coccodrillo" così chiamato dai locali per la sua particolare corteccia.
Foto lemuri notturni. Incredibilmente, alcuni lemuri notturni riposano tra i rami spinosi delle
Alluaudia.
Foto
Didieraceae. Il genere
Alluaudia non comprende molte specie, ma riconoscere quella esatta non è sempre facile se non si analizza la pianta da vicino. Nella foto a sinistra, una
Alluaudia procera, caratterizzata da foglie ovali disposte in file piuttosto ordinate. Nella foto a destra, una
Alluaudia ascendens, caratterizzata da foglie fatte a forma di cuore.
Una foto (macro) che mostra le foglie a forma di cuore della
Alluaudia ascendens.
Foto
Cissus quadrangularis, una pianta infestante che può ricoprire e soffocare interi alberi. Nella foto a destra, una
Alluaudia quasi completamente ricoperta dal
Cissus quadrangularis.
Osservo una tartaruga ragno (
Pyxis arachnoides) che riposa semi interrata. Questa tartaruga di terra, già vista nei giorni precedenti a Cap Saint Marie nel Madagascar meridionale, raggiunge da adulta la dimensione massima di 15cm di lunghezza.
Tra gli anfratti della corteccia di un baobab, avvisto anche un grosso geco molto ben mimetizzato con l'ambiente circostante.
Una piccola farfalla verde.
Foto lemure notturno. Cala la notte sulla foresta spinosa di Berenty e numerosi fanno la loro comparsa i lemuri notturni (lepilemure sportivo o lemure donnola), spesso tra gli spinosi rami delle
Didieraceae.
Tra le fronde succulente di una
Euphorbia, avvisto anche un
Microcebus myoxinus, un piccolo lemure notturno (microcebo pigmeo) conosciuto anche come "microcebo di Peters", il lemure (ed il primati) più piccolo del mondo.
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