Isola di Pasqua
Cile (isole del Pacifico)
Cosa vedere sull'Isola di Pasqua? Quando andare e quanto tempo stare? L'Isola di Pasqua è conosciuta soprattutto per i suoi Moai, misteriose statue giganti scolpite da blocchi unici di pietra lavica, ma è interessante anche per il bel paesaggio e per una grande spiaggia facilmente accessibile. In questa guida troverete informazioni sull'Isola di Pasqua ed alcuni consigli importanti per evitare contrattempi.
ISOLA DI PASQUA: INFORMAZIONI ESSENZIALI PER ORGANIZZARE IL VIAGGIO
L'Isola di Pasqua si trova nell'Oceano Pacifico meridionale, a 3600 chilometri dalle coste del Cile ed a circa 27 gradi di latitudine sud. Politicamente appartiene al Cile e più precisamente alla regione di Valparaiso, sebbene sia separata da queste località da più di 4 ore di volo. Il capoluogo Hanga Roa ospita poco più di 3000 abitanti, mentre le lingue ufficiali sono lo Spagnolo ed il Rapa Nui (l'inglese è parlato comunemente, in particolare da chi lavora nel turismo). L'isola è di origine vulcanica, caratteristica ben percepibile osservando le rocce, e la sua forma ricorda un triangolo rettangolo con la base di 23 chilometri e l'altezza di 11 chilometri. L'entroterra è prevalentemente collinare e dominato da 3 coni vulcanici spenti dei quali uno raggiunge l'altezza di 509 metri (il punto più elevato dell'isola), le coste sono invece abbastanza regolari, sebbene impervie, con rare spiagge sabbiose.
Come arrivare sull'Isola di Pasqua? L'Isola di Pasqua è collegata con Santiago del Cile e con Papeete (Tahiti) dalla compagnia aerea LATAM. I voli sono disponibili quasi tutti i giorni da Santiago del Cile e settimanalmente dalla Polinesia Francese, ma l'operativo impone spesso un pernottamento a Santiago (o Papeete) in quanto non è ottimizzato per accogliere chi proviene da altri voli nazionali o internazionali. La durata del volo tra Santiago del Cile e l'Isola di Pasqua è poco più di 4 ore, mentre tra Papeete e l'Isola di Pasqua è di circa 5 ore.
Come spostarsi sull'Isola di Pasqua? Le varie attrazioni sull'isola di Pasqua si trovano a notevoli distanze tra di esse, quindi, a meno che non facciate parte di un gruppo di turisti che si spostano in autobus nell'ambito di un viaggio organizzato, avrete bisogno di noleggiare l'auto. Sull'isola ci sono varie società di autonoleggio, i costi sono superiori a quelli del Cile e non sono disponibili assicurazioni che coprono eventuali sinistri o altri danni al mezzo: bisognerà quindi guidare con una maggiore attenzione alla sicurezza (le strade sono comunque strette, c'è poco traffico e le possibilità di avere incidenti sono davvero molto ridotte). Le normali attrazioni turistiche si trovano lungo strade asfaltate (o comunque piste di terra battuta in buone condizioni) e non richiedono l'uso di una vettura 4x4.
Cosa vedere sull'Isola di Pasqua? L'Isola di Pasqua è conosciuta per i suoi siti archeologici, che possono essere visitati in un paio di giorni pieni. L'isola possiede anche una spiaggia, dove potersi rilassare qualche ora. E' importante sapere che prima di recarsi in qualunque sito archeologico dell'Isola di Pasqua, occorre munirsi di biglietto venduto esclusivamente da un ufficio CONAF dentro l'aeroporto e da un altro in città. E' inutile mettersi in auto e raggiungere i siti archeologici sulla parte opposta dell'isola senza biglietto, perché si verrebbe inevitabilmente rispediti indietro, come succede a molti turisti ignari di questa regola. Bisogna inoltre sapere che le leggi sulla protezione dei beni archeologici sono molto severe: non bisogna assolutamente uscire dai sentieri o peggio toccare statue o reperti, in quanto si rischiano multe salate o addirittura l'arresto. Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito ufficiale del Parco Nazionale Rapa Nui. Proviamo comunque ad elencare qua almeno le principali attrazioni dell'Isola di Pasqua, da non perdere assolutamente:
- Rano Raraku: forse il sito archeologico più bello di tutta l'Isola di Pasqua, con grandi moai, alcuni dei quali iniziati e mai terminati. Bello il laghetto nella caldera del vicino cono vulcanico.
- Spiagge Isola di Pasqua: Anakena è una bella spiaggia di fine sabbia bianca, bagnata da una laguna blu turchese. Un paio di sentieri consentono di osservare dall'alto il bellissimo paesaggio.
- Anakena: nei pressi dell'omonima spiaggia, troviamo anche un sito archeologico che ospita svariati moai con grandi cappelli rossi. Nelle vicinanze, alcune rovine testimoniano la presenza di un antico insediamento umano.
- Rano Kau: la caldera di Rano Kau ospita un laghetto con numerose specie vegetali endemiche. La vista panoramica dal bordo del cratere è assolutamente mozzafiato.
- Orongo: è un antico villaggio non lontano dalla caldera di Rano Kau, recentemente restaurato per dare un'idea di come gli antichi abitanti dell'isola vivevano nelle case di pietra.
- Ahu Tongariki: è un altro spettacolare sito archeologico con molti moai posizionati in fila. Si apprezza particolarmente al tramonto ed ospita una statua del peso di ben 86 tonnellate.
- Ana Kai Tangata: si tratta di una grotta lungo la costa le cui pareti sono decorate da numerosi graffiti e pitture rupestri (purtroppo non in eccellente stato di conservazione, ma ancora ben visibili).
- Puna Pau: è la cava da dove, in tutta probabilità, venivano estratti gli enormi blocchi di pietra rossa utilizzati per scolpire i cappelli dei moai. Le evidenze mostrano che i cappelli venivano scolpiti sul posto, prima di essere trasportati presso le statue ed installati.
Quale è il periodo migliore per andare sull'Isola di Pasqua? Il periodo migliore per visitare l'Isola di Pasqua va da ottobre a marzo, quindi dalla primavera all'autunno australe, quando le temperature sono più alte e piove un po' meno. Durante questo periodo dell'anno l'abbigliamento può essere decisamente leggero, ma è sempre bene avere a disposizione un maglioncino per le serate particolarmente ventilate.
Ma adesso vediamo un po' di foto dell'Isola di Pasqua scattate durante il nostro viaggio in Cile.
Un aereo della
LATAM appena giunto da Santiago del Cile sull'Isola di Pasqua e pronto per proseguire verso la Polinesia Francese. Per spostarsi sull'Isola di Pasqua, consigliamo di
noleggiare l'auto per avere la massima libertà di orari e di movimento (le distanze tra i punti di interesse, sono piuttosto considerevoli). Alcune agenzie offrono comunque viaggi o semplici escursioni organizzate che durano generalmente tra 1 e 4 giorni.
Il principale ed unico centro abitato dell'Isola di Pasqua,
Hanga Roa, conta una popolazione di poco più di 3000 abitanti e dispone di servizi di base, quali scuole ed un ospedale. L'economia è basata essenzialmente sul turismo e sulla pesca.
L'
Isola di Pasqua (
Easter Island in Inglese ed
Isla de Pascua in Spagnolo) è conosciuta soprattutto per i suoi
Moai, misteriose statue ricavate da un blocco di roccia vulcanica, generalmente alti fino a 10 metri (sebbene ne esista uno mai completato, dell'altezza di 21 metri).
L'escursione inizia dal sito archeologico di
Rano Raraku, presso l'omonimo vulcano sul lato orientale dell'isola, a mio avviso il sito più impressionante e spettacolare di tutta l'Isola di Pasqua. Prima di recarvi a Rano Raraku ricordatevi comunque di
comprare il biglietto in vendita presso gli uffici del CONAF in aeroporto o in città, altrimenti verrete rispediti indietro.
Il sito archeologico di
Rano Raraku è particolarmente interessante in quanto questo luogo sembra essere la fonte della pietra vulcanica utilizzata per scolpire i Moai (le statue dell'Isola di Pasqua si chiamano, appunto, Moai). Gli studiosi ritengono che i Moai presenti in quest'area giacciono qua semplicemente perché erano stati appena completati ed in attesa di essere spostati lungo la costa, dove tutti gli altri Moai sono in bella mostra rivolti con le spalle al mare.
Ma la vera sorpresa del sito archeologico di Rano Raraku la riservano questi
Moai non completati, scolpiti nella parete della montagna, ma mai estratti e trasportati a destinazione, come se gli indigeni avessero abbandonato l'isola, o fossero tutti morti, a seguito di un terribile evento catastrofico.
Esistono spiagge sull'Isola di Pasqua? Sebbene l'isola di Pasqua non sia una destinazione balneare, l'unica spiaggia facilmente accessibile,
Anakena, offre l'opportunità di rilassarsi un po' tra un sito archeologico ed un altro. L'acqua non è molto calda, ma il mare è generalmente calmo e la sabbia è fine e soffice (c'è anche un'altra piccola spiaggia nelle vicinanze, ma richiede una breve passeggiata dopo aver percorso in auto una strada sterrata).
Non lontano dalla spiaggia di
Anakena, l'omonimo sito archeologico ospita Moai dotati di un grande cappello realizzato con una pietra vulcanica diversa da quella impiegata per fare il corpo principale della statua. Tale pietra si trova in una cava sul lato opposto dell'isola, quindi, oltre alla statua, si rendeva necessario trasportare anche il cappello, che arrivava da tutt'altra parte.
Il
sito archeologico di Anakena è conosciuto anche per alcune rovine che testimoniano la presenza di un insediamento umano datato a partire dal 1200 d.C., come le fondamenta di abitazioni (foto in basso a sinistra) ed un forno per la cottura sotto terra (foto in alto a destra).
L'Isola di Pasqua è una destinazione interessante anche per i suoi paesaggi talvolta estremi. In queste foto possiamo osservare la caldera del vulcano estinto
Rano Kau, che al suo interno presenta un lago dall'aspetto paludoso dove si trovano diverse specie vegetali endemiche.
Non lontano dalla caldera di Rano Kau, troviamo il sito archeologico di
Orongo, un antico villaggio in pietra recentemente ricostruito.
L'antico
villaggio di Orongo si trova in una posizione panoramica, con una vista sugli isolotti di Motu Kau Kau (quello in primo piano), Motu Iti (quello al centro) e Motu Nui (quello infondo).
Un Moai restaurato, l'unico
Moai con occhi, presso il sito archeologico di
Ahu Tahai, non lontano dal villaggio di Hanga Roa. Verso la fine degli anni '70 un archeologo intuì che nelle cavità oculari vuote dei Moai, dovevano necessariamente esserci degli occhi, in quanto ai piedi di molte statue sono stati trovati frammenti di corallo bianco utilizzati per la sclera e pietre tondeggianti rosse impiegate per le pupille.
Il paesaggio dell'Isola di Pasqua, dominato da antichi
vulcani spenti che con il tempo sono diventati colline dai fianchi dolcemente ondulati.
La caldera del vulcano
Rano Raraku, con il suo laghetto sul fondo.
Ahu Tongariki è uno dei siti archeologici più spettacolari dell'Isola di Pasqua e si consiglia di visitarlo nel tardo pomeriggio, dal momento che i Moai guardano verso nord-ovest (così da osservare il tramonto il giorno del solstizio d'estate --- da tenere presente, comunque, che il sito chiude intorno alle 19:00, mentre il sole tramonta alle 21:16). Ahu Tongariki è stato recentemente restaurato, in quanto lo tsunami verificatosi nel 1960 a seguito del
terremoto più forte mai registrato nel mondo (M9.5 a Valdivia in Cile) ha fatto cadere le statue. La statua più massiccia presente ad Ahu Tongariki pesa ben 86 tonnellate e la cava da dove venivano estratti i Moai si trova a poco più di un chilometro in linea d'area (la cava da dove venivano estratti i cappelli si trova invece a 12 chilometri).
La grotta di
Ana Kai Tangata si trova vicino ad Hanga Roa, non lontano dall'aeroporto, ed è facilmente accessibile. E' particolarmente interessante per la presenza di incisioni e dipinti sulle pareti e sul soffitto, con rappresentazioni umane purtroppo molto rovinate dal tempo.
Dal film "Squartex - Autopsia di un alieno"
Moai caduti lungo la costa a seguito di tsunami, erosione ed altri disastri naturali. Nella foto a destra, il
cappelli di pietra rossa caduti dalle statue.
Il sito archeologico di
Puna Pau è particolarmente interessante, in quanto è il luogo di estrazione della pietra rossa utilizzata per fabbricare i cappelli delle statue (il
pukao). Evidenze dimostrano che i cappelli venivano scolpiti sul posto, prima di essere trasportati ed issati sulla statua, spesso posizionata a molti chilometri di distanza.
Dal film "I delitti dell'uomo senza volto"
Alcune
grotte in fase di studio e di restauro, mostrano la presenza di un antico insediamento umano, testimoniato anche da graffiti in stato di conservazione purtroppo non ottimale.
Nella prima foto, rovine di un
Moai caduto. Nella seconda foto, la pietra dell'energia.
Incisioni e
graffiti sulle pietre di un sito archeologico lungo la costa orientale dell'Isola di Pasqua. La lunga incisione nella foto a destra rappresenta probabilmente una canoa.
Abituato a vedere tanti Moai, anche una semplice
pietra vulcanica finisce con l'assumere l'aspetto del profilo di un volto.
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