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La necessità di destagionalizzare il turismo salentino

Quando di pensa alla Puglia, saltano subito in mente il mare e le splendide spiagge, ma l'attenta valorizzazione del turismo nei periodi più freddi dell’anno, è un processo che potrebbe far riscoprire centri storici, musei, e gli itinerari pensati appositamente per esplorare il magnifico entroterra.

Viaggiare in Puglia in bassa stagione

Quando si pensa al Salento, spesso si associano le sue località al piacevole periodo estivo: va da sé, dunque, che la maggior parte dell’attenzione turistica locale e internazionale tenda a confluire in Puglia soltanto d’Estate, creando anche quella congestione che – come è noto – può gravare anche pesantemente sull’ambiente. Eppure, il Salento non è una meta puramente ed esclusivamente estiva e, come tale, andrebbe valorizzata anche in altri periodi dell’anno sotto il profilo turistico: questa riconfigurazione dell’economia locale solitamente passa sotto il nome di destagionalizzazione del turismo.

 

La valorizzazione del turismo fuori stagione

I vantaggi di una destagionalizzazione del turismo locale, per il Salento, sarebbero evidenti: si potrebbe infatti evitare il deleterio effetto dell’overtourism, inteso come il sovraccarico di turisti nella stagione estiva, valorizzando tutte quelle attività che possono incanalare il flusso di avventori anche al di là dei mesi più caldi dell’anno. Una particolare attenzione potrebbe essere orientata verso tutte quelle località salentine che si prestano a scatti notevoli, e dunque si rivelano adatte a diventare tappe di un tour fotografico di grande interesse: se non proprio le più classiche grotte sul mare, si rivelano adatte al turismo fotografico anche le dune di sabbia di Campomarino di Maruggio, che costituiscono un’ambientazione particolarmente rara, in Italia; a queste, si aggiungono anche le località urbane e rustiche più dense di cultura, nonché tipiche della regione Puglia.

Infatti, l’attenta valorizzazione del turismo nei periodi più freddi dell’anno è un processo che potrebbe passare anche – ma, si faccia attenzione, non esclusivamente – attraverso l’allontanamento dei viaggiatori dal mare, valorizzando i musei di alcune città e gli itinerari pensati appositamente per arricchire l’entroterra. Nel primo caso, ad esempio, si potrebbero organizzare percorsi dedicati al turismo culturale, e dunque ai musei della zona di Lecce: in tal senso, diventa una tappa obbligata la crescita del Museo Provinciale Sigismondo Castromediano, tanto quanto del MUSTMuseo Storico di Lecce.

Parlando di turismo culturale non si intende escludere del tutto località che – in Estate – sono il centro della movida salentina: diventa dunque d’obbligo una maggiore attenzione al Castello di Gallipoli, location imperdibile anche per via di tutti gli eventi culturali che solitamente ospita nel corso dell’anno, indipendentemente dalla stagione. Ovviamente, proprio questi eventi – quali mostre e festival – possono attirare il turista a Gallipoli anche al di là dei mesi più caldi, valorizzando la città da un punto di vista completamente diverso rispetto a quello consueto.

Al contrario, si può intendere il turismo fuori stagione come una pratica comunque pensata per il contatto con il mare: il riferimento qui va agli sport da tavola e – in particolare – al surf, oggi attività fondamentale e strategica per una ridefinizione del territorio costiero e balneare anche al di là della stagione estiva. Il surf va qui inteso nelle sue diverse accezioni: surf da onda o windsurf, passando per il kitesurf; si tratta, in qualsiasi caso, di un’attività che, se adeguatamente promossa, attira non soltanto i curiosi e gli appassionati del luogo, ma anche e soprattutto viaggiatori provenienti da regioni o nazioni più lontane, uniti dal desiderio di vivere il mare e i suoi venti in qualsiasi stagione.

 

Alcune linee guida per una destagionalizzazione efficace

Destagionalizzare il turismo in Puglia può garantire un abbassamento della pressione turistica in Estate (con effetti positivi sull’ambiente), nonché introiti più continuativi per le attività pensate per le vacanze nelle altre stagioni (con ricadute notevoli sull’economia locale). Certamente, il processo non è automatico e passa attraverso alcuni step da definire per la sua corretta concretizzazione: tra questi, non si può che avanzare l’ipotesi di un miglioramento delle pratiche turistiche ecologiche, capaci di ridurre fortemente l’impatto sull’ambiente e, al contempo, di sensibilizzare i turisti circa le bellezze naturistiche locali; il riferimento qui va alla valorizzazione di tutti quei percorsi dell’entroterra che spesso vengono ignorati in Estate, così come delle trattorie e degli agriturismi che possono dirottare i viaggiatori verso le campagne, piuttosto che verso le classiche spiagge.

All’elemento green si lega infine anche l’attenzione al cicloturismo, con la realizzazione di un progetto di collegamento per ciclisti tra Otranto e Santa Maria di Leuca: ridotto o nullo impatto ambientale per quel che riguarda la mobilità, maggiori introiti legati a posti letto e ristorazione sono tutti vantaggi collegabili alla realizzazione di questa opzione.

 

 

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