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Il passeggino perfetto per viaggiare

Tra tutte le modifiche apportate al passeggino durante la sua evoluzione, il peso e le dimensioni sono sicuramente tra le caratteristiche più importanti. I giorni sono sempre pieni di impegni e un buon passeggino leggero aiuta a muoversi con maggiore praticità, ed è perfetto anche per le vacanze.

Il passeggino

Il passeggino: storia ed evoluzione

La prima comparsa del passeggino avvenne durante il ‘700, grazie a un’invenzione frutto dell’architetto inglese William Kent. L’esperto di design creò il primo passeggino a forma di conchiglia per il duca di Devonshire, in modo tale da consentire al bebè comfort e una sensazione avvolgente. Non aveva manici, ma delle briglie e, nonostante questa stranezza, l’invenzione ebbe sin da subito un grande successo, riservato però solo all’alta borghesia e ovviamente all’aristocrazia. Solo negli anni successivi le briglie vennero sostituite con manici e al passeggino aggiunte anche le ruote, e così il suo design inizia a somigliare a quello dei giorni nostri. Questo nuovo modello incuriosì in maniera particolare la regina Vittoria, che decise di acquistarne addirittura tre.

 

La seduta reversibile e il passeggino leggero

Fino alla fine del 1800, però, il passeggino era dotato della sola seduta frontale, la tradizionale con vista strada, almeno fino a quando l’inventore Richardson pensò proprio alla possibilità di renderla reversibile. Da quel momento il bebè poteva quindi godersi il fronte mamma, e i neo genitori avevano la possibilità di scegliere come impostare la seduta. Da un punto di vista economico, però, il resto della popolazione dovette aspettare fino alla fine della prima guerra mondiale, periodo durante il quale i prezzi dei passeggini divennero accessibili a tutti. Verso la fine degli anni ’60, l’ingegnere aeronautico Owen McLaren, ascoltando un prezioso consiglio della figlia, creò invece il primo passeggino leggero e salvaspazio, ideale per gli spostamenti quotidiani. Un’altra modifica avvenne poi durante gli anni ’80, quando viene creato il primo passeggino a tre ruote, grazie a un’invenzione di Phil Baechler, che puntava a rispondere alle esigenze di neo genitori intenzionati a fare attività fisica, come il jogging, insieme al bebè.

 

Il passeggino leggero: perché si sceglie

Tra tutte le modifiche apportate al passeggino, il peso e le dimensioni sono sicuramente tra le caratteristiche più importanti. I giorni sono sempre pieni di impegni e un buon passeggino leggero aiuta a muoversi con maggiore praticità e senza accusare eccessiva stanchezza, proprio a causa del peso di questo accessorio. Il passeggino leggero è soprattutto perfetto per viaggiare, perché è comodo e pieghevole: occupa infatti poco spazio nel bagagliaio. Inoltre sul mercato si trovano numerosi modelli per ogni esigenza, alcuni tra i quali permettono di usare questo mezzo sin dai primi mesi di vita del piccolo. Attenzione a non confondere i passeggini leggeri con i modelli trio che, benché abbiano diversi vantaggi, sono dotati di passeggini abbastanza pesanti, e quindi non comodissimi durante i viaggi. Le scelta dei modelli leggeri, invece, verte sulla loro praticità di utilizzo e il minimo ingombro, senza però tralasciare il comfort del piccolo durante i vari spostamenti, assicurato da seduta ergonomica e altri accessori in dotazione.

 

La nuova frontiera elettrica: e-Priam

Macchine, biciclette, monopattini e quindi perché non anche un bel passeggino elettrico? Deve essere proprio quello che ha pensato l’azienda Cybex, che ha deciso di creare il primo passeggino dotato di motore elettrico, collocato all’interno delle ruote posteriori. Il propulsore si nasconde e il passeggino sembra a tutti gli effetti un modello normale, ma non è così. Assiste i neogenitori alle prese con faticose salite o pericolose discese, modificando i suoi movimenti a seconda delle necessità. Un passeggino hi-tech, utile se amate trasportare tutto l’occorrente, giochi, pannolini e tutto il resto, con spensieratezza e senza doversi preoccupare del peso da trasportare. Per la completa sicurezza del bimbo e anche per offrire un ottimo aiuto ai genitori, e-Priam svolge più o meno lo stesso lavoro della pedalata assistita di una bicicletta elettrica. Il passeggino non rischia quindi di prendere velocità o di andare per conto proprio ma, grazie ai sensori installati sul manubrio e quindi dalla forza della presa, riconosce lo sforzo di chi lo spinge e il propulsore entra in azione. Grazie alla perfezione degli algoritmi, il passeggino riconosce esattamente il calibro di forza da aggiungere, in maniera tale da accompagnare il suo movimento. E-Priam è quindi in grado di riconoscere la pressione delle mani durante le salite e anche anche in caso di discesa; inoltre, è dotato di un ulteriore sensore di supporto, che entra in funzione in caso di terreni accidentati o pericolosi. Tutto questo non costa ovviamente poco, ma chi lo sa che tra qualche anno i passeggini hi-tech come questo non diventano alla portata di tutti. Per ora, se state pensando di acquistare la nuova frontiera dei passeggini elettrici, ecco la recensione di e-Priam online.

 

 

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